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Alla scoperta di Floresta (ME), il comune più alto della Sicilia
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Alla scoperta di Floresta (ME), il comune più alto della Sicilia

Il Comune di Floresta si trova in provincia di Messina all’interno del Parco dei Nebrodi e, con i suoi 1275 metri s.l.m, è il comune più alto della Sicilia. Conta poco meno di 500 abitanti e si trova incastonato lungo un delizioso altopiano offrendo bellezze paesaggistiche meravigliose godendo, oltre che di una natura incontaminata, anche di paesaggi mozzafiato (stupenda è la visuale del maestoso Etna). Il territorio è caratterizzato dalla vasta estensione boschiva compresa nel comprensorio del Parco dei Nebrodi, appunto. L’attuale sito del comune, nell’antichità era sicuramente utilizzato dai romani, quale rifornimento di legname per le loro navi, vista anche la vicinanza con la costa tirrenica lontana solo qualche decina di chilometri, anche se fu successivamente abbandonato durante il medioevo per via delle difficoltà di comunicazione ed approvvigionamenti durante i freddi e nevosi periodi invernali. All’inizio del XIV secolo,  il sito fu inglobato nei domini di Federico d’Aragona e diventò feudo. Un momento rilevante della storia del centro è il 1619, anno in cui Filippo III di Spagna nominò Antonio Quintana Duegna ” Marchese della Foresta di San Giorgio e Grassetta” venendo interessato negli anni successivi da una forte produzione cerealicola, indicativa a tal proposito, la presenza di mulini ad acqua in prossimità dei torrenti.

Veduta dell’abitato di Floresta durante il mese di gennaio 2019

Nel 1820 la piccola comunità diventò Comune e si sviluppò un impianto urbano vero e proprio attorno alla chiesa madre di Sant’Anna e alle vie Vittorio Emanuele e Via Umberto I. La chiesa di Sant’Anna (sino all’800 intitolata a San Giorgio) risale alla metà del 1700 e venne fondato dal nobile spagnolo Duegna. Oggi Floresta trova nell’allevamento dei bovini è il mestiere più antico e praticato e nonostante il continuo spopolamento del paese, finalizzato alla produzione di formaggi, in particolare ricotta fresca, stagionata, infornata,e la nota provola florestana. Trova spazio nei ricordi anche l’arte di realizzare manufatti intrecciando il giunco, un’attività ormai quasi scomparsa, a tenerla ancora viva è un noto anziano del paese. Per quanto riguarda il territorio circostante esso è caratterizzato dalla presenza di rifugi pastorali in pietra denominati “pagghiari ‘mpetra”, “cubburi”o, secondo la recente definizione, ” Tholos”. Si tratta di costruzioni di pietre a secco, con pianta circolare e copertura a cupola autoportante, che si armonizza col paesaggio quasi fossero elementi naturali mentre è assai consigliata (condizioni meteo permettendo) una passeggiata a piedi lungo i suoi meravigliosi scorci boschivi. Durante questo inverno, Floresta è stata interessata da una stupenda serie di nevicate che l’hanno mantenuta ‘imbiancata’ per quasi un mese di fila continuando a dare manforto alla tradizione che la vuole una delle mete più invidiate e sognate dai freddofili siciliani.

 

Articolo di: Davide Pitarresi

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