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Ecco dove NON fare il bagno in SICILIA secondo LEGAMBIENTE: l'impietoso bilancio
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Ecco dove NON fare il bagno in SICILIA secondo LEGAMBIENTE: l’impietoso bilancio

Su 25 punti sulla costa monitorati, 16 risultano fuori dai limiti di legge. Di questi, 12 sono giudicati “fortemente inquinati”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati.  È questa in sintesi la fotografia scattata lungo le coste siciliane dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. A parlarne Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, e Mattia Lolli, portavoce della Goletta Verde, nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamane a Palermo, che ha chiuso l’intensa sei giorni sull’isola.

Cinque sono i punti giudicati “fortemente inquinati” in provincia di Palermo, ma il segno rosso è stato tracciato anche nelle province di Messina, Catania, Agrigento,  Caltanissetta, Ragusa e Siracusa.

Otto i punti monitorati in provincia di Palermo: sono risultati fortemente inquinati il punto sullo sbocco dello scarico in via Messina Marine a Palermo; sul piano stenditore del lungomare in località Porticello a Santa Flaviasulla foce del fiume Chiachea a Carini; in località La Praiola a Terrasini e sulla foce del torrente Nocella tra i territori comunali di Terrasini e Trappeto. “Inquinato” il punto campionato sulla spiaggia fronte canale presso piazza Marina a Cefalù. Entro i limiti di legge, infine, sono risultati i punti analizzati presso la spiaggia libera in località porto a Termini Imerese, sulla spiaggia a sinistra della pompa di sollevamento di fronte via Barcarello in località Sferracavallo a Palermo.

In provincia di Messina è risultata “fortemente inquinata” la foce del torrente Patrì a Barcellona Pozzo di Gotto, entro i limiti la spiaggia libera del lungomare Colombo a Villafranca Tirrena. Tre i punti analizzati nel trapanese dai tecnici di Goletta Verde, di cui due risultati entro i limiti sul lungomare Alighieri a Trapani e a Marinella di Selinunte a Castelvetrano e uno inquinato, sulla foce del fiume Delia a Mazara del Vallo.

Tre anche i punti analizzati nella provincia di Agrigento: “fortemente inquinato” il punto sulla foce del torrente Cansalamone a Sciacca, “inquinato” quello sulla foce del fiume Akragas ad Agrigento e infine entro i limiti di legge la località spiaggia di Marinella a Porto Empedocle.

In provincia di Caltanissetta nessun problema per la spiaggia fronte foce del torrente Rizzuto a Butera, mentre risulta fortemente inquinato il punto sulla foce del fiume Gattano a Gela.

Nel ragusano il punto campionato sulla foce della Fiumara di Modica nel territorio comunale di Scicli è risultato “fortemente inquinato”, così come anticipato due giorni fa da Legambiente in occasione del blitz sulla foce stessa.

Agrodolce il bilancio in provincia di Siracusa, con la foce del canale Grimaldi nel capoluogo risultato “fortemente inquinato” e la spiaggia del Granatello ad Augusta con parametri entro i limiti previsti dalla legge.

Quattro i punti analizzati nella provincia di Catania: fortemente inquinati lo sbocco dello scarico fognario all’inizio del lungomare Galatea nel comune di Acicastello e la foce dell’Alcantara tra Catalabiano e Giardini Naxos; inquinata la foce del torrente Macchia a Mascali. Infine, entro i limiti di legge il punto sulla spiaggia fronte canale Forcile in contrada Pontano d’Arci a Catania.

FONTE: Legambiente – BlogSicilia