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Le alluvioni mettono in ginocchio la Spagna sud-orientale: le cause delle piogge torrenziali
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Le alluvioni mettono in ginocchio la Spagna sud-orientale: le cause delle piogge torrenziali

Sono davvero ingentissimi i danni provocati dalla violenta ondata di maltempo che negli ultimi giorni ha duramente colpito la Spagna orientale, in particolare la Comunità Valenciana, il murciano e l’area di Alicante, e l’Andalucia, dove già si contano 5 vittime e tanti dispersi. Le precipitazioni torrenziali scaricate dai temporali “autorigeneranti” che si sono sviluppati fra il mare delle Baleari e il mar di Alboran, hanno provocato l’esondazione dei principali fiumi e torrenti. L’acqua in poco tempo ha invaso i villaggi e le città, trascinando via di tutto, dalle auto ai cartelloni stradali e i cassonetti. Per far fronte all’emergenza l’attuale primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha inviato i militari nelle zone colpite dalle alluvioni. Gli aeroporti di Almeria e Murcia sono stati chiusi, così come molte strade e le ferrovie, al momento inutilizzabili, a causa degli allagamenti e delle frane. Dal punto di vista sinottico lo scenario barico aveva come protagonisti un promontorio anticiclonico sub-tropicale, che dall’entroterra desertico dell’Algeria orientale si elongava fino alla regione alpina, e la contemporanea presenza poco più ad ovest, fra la Spagna, le coste algerine e le Baleari, di una circolazione di aria molto umida, calda e instabile, annodata lungo il margine più orientale di circolazione ciclonica in quota, ormai evoluta in “Cut/off”.

alluvione-spagna-8-luglio-1Questo flusso molto umido, d’origine sub-tropicale, era associato all’avanzamento di un sistema frontale, nei bassi strati, che si è del tutto occluso, collegato al sopra citato “Cut/off”, alimentando più ad est una risposta calda sub-tropicale pre-frontale sul Mediterraneo centro-occidentale, con una associata intensa avvezione di umidità nei medi e bassi strati. Proprio in seno a questo umidissimo flusso pre-frontale, che dall’entroterra desertico algerino si dipanava in direzione delle Baleari e delle coste della Spagna sud-orientale, si stava creando l’ambiente adatto per accendere la miccia dei sistemi temporaleschi a mesoscala, di tipo “lineare”, come le famose “V-Shaped storm”, che dal mare delle Baleari e dal mar di Alboran, sotto la spinta di un sostenuto “low level jet” sud-orientale, si muovevano proprio verso la costa Bianca e il murciano, apportando piogge, rovesci e soprattutto fenomeni temporaleschi.

allagamenti-a-valencia-fonte-immagine-bombersvalencia-via-twitter-3bmeteo-94678Durante la giornata di giovedì un sistema convettivo, sviluppatosi nel tratto di mare poco a sud-ovest delle Baleari, sotto la spinta del sostenuto flusso orientale attivo sul Mediterraneo centro-occidentale, si stava rigenerando in continuazione, apportando su queste piogge diffuse e rovesci, a tratti anche intensi. La punta del “V-Shaped”, lì dove normalmente si originano i fenomeni più intensi per l’esplosione della convenzione, per diverse ore è rimasta relegata in mare, scaricando gran parte dei nubifragi (dati gli elevatissimi indici di rain/rate) proprio sulla terra ferma, in quest’area. Le grandi quantità di calore latente fornite dalle acque del mare, molto caldo in superficie, hanno contribuito ad “autoalimentare” l’attività convettiva, agevolando lo sviluppo di “updrafts” davvero esplosivi, in rapida evoluzione, fino allo sfondamento della troposfera. Basti pensare che dall’analisi della “nefodina” le temperature lungo le sommità ghiacciate di questi immensi cumulonembi si aggiravano al di sotto dei -60°C. Valori bassissimi, indice di convezione profonda, capace di perforare il limite superiore della tropopausa, fino in stratosfera.

anim-msg-sp-visLe aree della Spagna sud-orientale, ed in seguito pure l’Andalucia, hanno avuto la sfortuna di essere state investite in pieno dalle “celle temporalesche” più intense di questi sistemi temporaleschi a mesoscala, che si erano appena sviluppati nel tratto di mare antistante la fascia costiera e venivano bloccate dal “forcing” orografico prodotto dai monti interni dell’entroterra spagnolo, che enfatizzavano le strutture temporalesche, con il classico effetto “trampolino” che costringeva l’aria calda e umida a salire bruscamente verso l’alto, anticipando il processo di condensazione. Solitamente nei temporali “V-Shaped” le “celle” più intense si trovano proprio lungo il vertice della V, sul versante Sud o Sud-ovest, dove si concentrano i fenomeni più violenti ed estremi, con piogge torrenziali, grandine e attività elettrica a fondoscala. Difatti le “cellule temporalesche” che si sviluppano lungo la punta, non avendo nulla a sud che possa rubare l’aria calda e umida destinata a loro, tendono ad assumere le caratteristiche di una “supercella” classica, con tanto di moto rotatorio, tanto da essere confuse con essa, anche se la “supercella” ha una struttura molto differente.

7bf11fa2078db6ba1bd051605c97123fLa caratteristica forma a di questi temporali, come quello che ha investito l’area di Alicante, caratteristici della stagione autunnale sul Mediterraneo ed in particolare sul mar Ligure, si sviluppa quando un forte “updraft” penetra fin sulla bassa stratosfera, originando un “overshooting top” che blocca il vento ai livelli superiori, forzando il flusso a divergere intorno ad esso (creando un’area di divergenza in quota). Giunti in questa fase s’innesca un meccanismo per cui il flusso erode la sommità dell’”updraft” e trasporta i resti della nube temporaleschi nella zona sottovento. Da notare come nei sistemi “V-Shaped” l’area più fredda è vicino all’apice della V, ed è associata all’espansione adiabatica dovuta all’ascesa di aria nell’”updraft” del temporale quando raggiunge la tropopausa. Osservando le immagini del canale del vapore acqueo si notava come gli intensi temporali che hanno interessato la Spagna sud-orientale erano stati alimentati da un “fiume atmosferico” che dalle latitudini dell’Atlantico tropicale risaliva fino al Sahara occidentale, raggiungendo il sud dell’Algeria, per raggiungere il Mediterraneo centro-occidentale.

euro1.00hrRecenti studi, inoltre, hanno dimostrato come la maggior parte degli eventi alluvionali, occorsi sia in Europa che nel nord America, siano da attribuire a questi cosiddetti “Atmospheric rivers”, veri e propri “fiumi atmosferici” in alta quota che trasportano un ingente quantitativo di vapore acqueo lungo il lato ascendente (pre-frontale) dei cicloni extratropicali. Questi corridoi di aria molto umida, spesso molto stretti e nascosti all’interno delle “warm conveyor belt” dei singoli cicloni extratropicali, sono responsabili delle precipitazioni estreme e delle inondazioni che ciclicamente colpiscono l’Europa e gli Stati Uniti centrali e occidentali, e svolgono anche un ruolo essenziale per l’approvvigionamento idrico in queste aree.

 

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Articolo di: Daniele Ingemi

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