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L'escursione termica: di cosa si tratta e cosa la differenzia dall'inversione termica? - Centro Meteorologico Siciliano
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L’escursione termica: di cosa si tratta e cosa la differenzia dall’inversione termica?

Sentiamo spesso parlare di “escursione termica”, soprattutto giornaliera. Ma di cosa si tratta con esattezza? Scopriamolo insieme.
L’escursione termica è la differenza tra due temperature registrate in un determinato momento, ovvero la differenza tra la temperatura più alta e quella più bassa segnata in un determinato luogo e in un determinato arco temporale. Esistono vari tipi di escursione termica in base al periodo che si prende in considerazione.

La più comune è l’escursione termica diurna, che consiste nella differenza tra la temperatura massima rilevata durante il giorno e quella minima rilevata nella notte in una data località. L’escursione termica diurna è maggiore in presenza di cielo sereno, calma di vento e scarsa umidità, in quanto queste condizioni sono ideali per il riscaldamento solare dell’aria durante il giorno e la dispersione del calore durante la notte. E’ minore invece con cielo coperto da nubi basse e alta umidità, poiché tali elementi fungono da “schermo”, limitando l’irraggiamento solare e il rilascio del calore accumulato.
Poi abbiamo anche l’escursione termica mensile oppure quella annuale, ovvero la differenza tra le temperature medie massime e minime raggiunte durante un mese oppure durante un anno.
In genere la terraferma è il luogo in cui l’escursione termica è maggiore, poiché il terreno ha una maggior conduzione di calore rispetto alle acque, e in particolare sulla Terra il luogo in cui le temperature variano di più sono i deserti, proprio per la maggior capacità della sabbia di condurre il calore, infatti quest’ultima durante il giorno si scalda tantissimo, per poi raffreddarsi altrettanto nella notte, quando non si ha più l’irraggiamento solare, influenzando sensibilmente le temperature.
Anche la latitudine influenza l’escursione termica! Per esempio sull’Equatore sarà molto più accentuata rispetto ai Poli per via della posizione del Sole e di come i raggi arrivano sul nostro Pianeta.

Ma in cosa si differenzia l’escursione termica dall’inversione termica?

Come detto sopra l’escursione termica consiste nel più semplice rilascio di calore dal terreno verso l’esterno, che fa si che ci siano netti contrasti di temperatura tra il giorno e la notte. Nell’inversione termica invece avremo, nel vero senso della parola, un inversione del regolare gradiente termico, in quanto la temperatura della colonna d’aria non tenderà a diminuire con l’altezza, avendo al suolo un ristagno dell’aria fredda. Quest’ultima essendo anche più densa dell’aria calda circostante, si accumulerà nelle vallate, nelle conche e nelle pianure, dando luogo a temperature più fredde a livello del mare rispetto a una quota maggiore e dando luogo a degli strati alternati di aria più fredda e più calda. Anche in questo caso però avremo bisogno di cielo sereno e calma di vento, che favoriscono un buon rilascio di calore da parte impedendo ai vari strati di mescolarsi tra loro. Inoltre con l’inversione termica di può avere la formazione di nebbie e foschie grazie alla condensazione del vapore acqueo presente negli strati d’aria al suolo.

 

Articolo di: Veronica Adamuccio

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