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L'inverno lascia il testimone alla PRIMAVERA meteorologica. Tracciamo un bilancio della stagione appena trascorsa
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L’inverno lascia il testimone alla PRIMAVERA meteorologica. Tracciamo un bilancio della stagione appena trascorsa

Ieri si è conclusa la stagione invernale 2018-2019, è giunto quindi il tempo di tracciare un bilancio che si preannuncia “soddisfacente per la nostra isola sia dal punto di vista precipitativo che nivometrico.
Infatti i nostri monti hanno ricevuto un buon innevamento e gli invasi risultano pieni, scongiurando così per i prossimi mesi eventuali emergenze idriche; per non parlare delle immagini satellitari fornite dalla NASA che ci mostrano una Sicilia verde, segno evidente di un inverno particolarmente piovoso.

Anomalie termiche registrate nel mese di gennaio

Mentre il mese di Dicembre è stato caratterizzato da una maggiore zonalità e da pochi fenomeni di rilievo, situazione da attribuire ad un vortice polare particolarmente attivo; nell’ultima decade del mese si è assistito un forte evento di stratwarming (intenso riscaldamento in stratosfera), che ha generato un’azione di disturbo al vortice polare provocandone una scissione in più lobi e favorendo lo sviluppo di un poderoso blocco anticiclonico sull’Europa centro settentrionale che ha dato origine a una retrogressione di aria gelida che ha investito l’Europa intorno al 4-5 Gennaio con freddo intenso e nevicate che si sono spinte localmente fin sulle aree costiere della Sicilia settentrionale come nel caso di Palermo e basso trapanese come nel caso di Mazara del Vallo.
Nell’ultima decade di Gennaio abbiamo assistito ad una situazione barica insolita per le nostre latitudini, causata dall’arrivo di una massiccia colata di aria di estrazione artico-marittima, che ha dato origine ad una profondissima ciclogenesi mediterranea con la formazione di una depressione il cui minimo ha raggiunto valori intorno ai 978 hPa, facendo cadere dei record di pressione in molte località della Sicilia.

Anomalie termiche registrate nel mese di febbraio

L’inizio del mese di febbraio è stato caratterizzato da un richiamo di aria più mite di natura prefrontale dovuto al transito di diverse perturbazioni atlantiche, seguite poi da un periodo di tempo più stabile e soleggiato.
Tutto ciò faceva presupporre ad una fine precoce della stagione invernale, mentre in realtà l’inverno avrebbe avuto in serbo una vero e proprio colpo di coda. Infatti dopo giorni di dominio anticiclonico, l’improvvisa accelerazione del lobo canadese del vortice polare ha contribuito ad alimentare un’imponente rimonta anticiclonica di stampo azzoriano raggiungendo le regioni più settentrionali del nostro emisfero.
Tale configurazione ha richiamato verso il Mediterraneo aria di estrazione artico-marittima che si è andata man mano continentalizzandosi attraversando l’Europa orientale, riversandosi successivamente sul sud e sulla Sicilia sotto forma di furiosi venti di grecale e tramontana.

Pressione al suolo registrata il 24 gennaio 2019

Data la natura dell’aria pellicolare e le isoterme particolarmente basse (-34/-35 °C a 5500 metri, e -7/-8 °C a 1500 metri) la neve, il pomeriggio del 23 febbraio, ha fatto la sua comparsa in luoghi inusuali, come in prossimità delle coste della Sicilia tirrenica, ionica e sul basso trapanese, con una insolita nevicata (neve tonda) a Mazara del vallo che ha imbiancato temporaneamente persino la spiaggia, mentre sui monti abbiamo avuto accumuli importanti, come sugli Iblei, sul comprensorio etneo sulle Madonie e sui Nebrodi.
Oltre alla neve, come detto, forti venti hanno accompagnato questa fase di intenso maltempo con devastanti mareggiate lungo il versante tirrenico e ionico, che oltre ai tanti danni, hanno provocato purtroppo delle vittime.
Negli ultimi giorni del mese ad una nuova e breve incursione del freddo dall’Europa orientale che nella serata di lunedì 25 ha portato a nuovi fenomeni a tratti temporaleschi con nevicate oltre i 400-500 metri, ma il tutto si è esaurito in poche ore, con un rapido miglioramento del tempo lasciando il posto alle gelate notturne.
Nel complesso possiamo affermare che la stagione invernale ha visto un profilo termico generalmente sotto le medie stagionali come ci mostrano le carte a corredo dell’articolo, a pagarne le conseguenze, specie nel mese di febbraio, è stata gran parte dell’Europa centro-occidentale e settentrionale alle prese con temperature da record e  valori termici sopra le medie stagionali anche di 11-12 gradi.

L’inverno si congeda da noi e ci dà l’arrivederci al 1° dicembre 2019, da oggi infatti diamo il benvenuto alla stagione più instabile e dinamica per antonomasia che è la primavera meteorologica, una stagione di transizione, che potrà regalarci sia altri episodi piovosi ma anche le prime scaldate.

 

Articolo di: Antonio Cucchiara

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