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Missione Beyond: LUCA PARMITANO di nuovo sulla ISS, ma stavolta guarda oltre per assumerne il comando
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Missione Beyond: LUCA PARMITANO di nuovo sulla ISS, ma stavolta guarda oltre per assumerne il comando

Le terre emerse si confondono l’una nell’altra, i confini, arbitrari ed immaginari, sono del tutto inesistenti da qui mentre li guardo dalla Cupola. Osservo le terre degli uomini. Luca Parmitano, Volare. 

Luca Parmitano sotto la Cupola della ISS, durante la missione Volare. Fonte: mediainaf.it

A 6 anni dalla Missione Volare e in concomitanza con il 50° anniversario del primo sbarco dell’uomo sulla Luna, Luca Parmitano, astronauta italiano dell’ESA, nonché Colonnello dell’Aeronautica Militare, è tornato a bordo della ISS (Stazione Spaziale Internazionale). Dopo aver passato 166 giorni in orbita attorno alla Terra durante la sua prima missione spaziale nel 2013, è la volta ora della Missione Beyond, partita ufficialmente giorno 20 luglio 2019: alle ore 18.28 sulla steppa del Kazakhstan,  il razzo Sojuz si è alzato dal terreno dalla rampa numero 1 del cosmodromo di Bajkonur, stessa rampa da cui fu lanciato Jurij Gagarin il 12 aprile 1961, decretandolo il primo essere umano a superare l’atmosfera terrestre. Dopo 6 minuti il razzo ha raggiunto la velocità di 28.800 chilometri orari e tra gli applausi e l’emozione di tutti, la navicella è entrata in orbita cominciando a inseguire la Stazione Spaziale Internazionale che proprio 4 minuti prima del lancio ha sorvolato a 400 chilometri di altezza la zona del cosmodromo. Intanto gli astronauti e i tecnici delle sale di controllo attendevano il segnale di assenza di peso, che non si è fatto attendere, dato che dopo qualche istante, il pupazzetto verde della figlia di uno degli astronauti in viaggio per la missione, agganciato all’interno della cabina si è finalmente messo a fluttuare. Un segnale un po’ artigianale ma eloquente. Alle ore 00.50, dopo 6 ore di viaggio, la Soyuz si è agganciata al modulo russo Zvezda della Stazione Spaziale e dopo 2 ore, in cui si sono svolte le operazioni di controllo, l’astronauta italiano Luca Parmitano, il russo Alexander Skvortsov e l’americano Andrew “Drew” Morgan  sono entrati nell’Iss, incontrando i colleghi già a bordo Aleksej Ovčinin, Nick Hague e Christina Koch.

Luca Parmitano insieme agli altri due astronauti che hanno preso parte alla Missione Beyond. Fonte: focus.it

A lasciare per ultimo la Soyuz è stato proprio il Colonnello Parmitano, dopo un volo magnifico”come lui stesso  lo ha definito. Classe 1976, nato a Paternò in provincia di Catania, è stato il primo italiano ad effettuare un’attività extraveicolare (EVA) il 9 luglio 2013, con 6 ore e 7 minuti di passeggiata spaziale, quado si trovava a bordo della ISS per la Missione Volare. Sarà il primo italiano ed il terzo europeo al comando della Stazione Spaziale Internazionale, nella seconda parte della Missione Beyond (Oltre) che terminerà a febbraio, ed il cui  nome è stato annunciato dallo stesso Parmitano il 27 settembre 2018 nel giorno del suo 42º compleanno, durante un incontro organizzato dall’ESA a Frascati: “Oltre è l’avverbio che ci porta nel futuro, scelto come nome della missione per invitare a guardare alle prossime tappe dell’esplorazione spaziale. Quello che facciamo in orbita non è soltanto per gli astronauti o per il programma della Stazione spaziale, ma è per tutti”, aveva detto l’astronauta di Catania, aggiungendo che quello sulla ISS è un tassello fondamentale da realizzare per l’apprendimento, in termini di scienza e di tecnologia, di ciò che servirà per le missioni che porteranno l’uomo sulla Luna, su Marte e verso mete ancora più distanti. Il logo della missione, è costituito da un cerchio che rappresenta il casco di un astronauta e racchiude sulla destra l’immagine della Terra e della sua orbita percorsa dalla Stazione Spaziale, mentre  sullo sfondo tre cerchi concentrici sono il simbolo dei prossimi obiettivi dell’esplorazione spaziale. Il più interno è grigio e simboleggia la Luna, il secondo è rosso e rappresenta Marte e il più esterno, nero, suggerisce l’idea dello spazio profondo.

Il logo della Missione Beyond. Fonte: wired.it

La missione prevede circa 6 mesi di permanenza nello spazio, durante i quali gli astronauti saranno impegnati in 50 esperimenti circa, tra cui anche italiani, che verranno selezionati dall’Asi. Gli esperimenti comprendono test di fisiologia umana, dimostratori tecnologici, attività educative e di osservazione della Terra. Verranno sperimentate nuove tecnologie su come riciclare l’anidride carbonica per ottenere nuovo ossigeno per gli astronauti, si effettueranno studi su  microrganismi minatori per estrarre minerali su altri corpi celesti; insomma, guardano tutti al futuro gli esperimenti che gli astronauti  dovranno condurre sulla Stazione Spaziale, per aprire una nuova strada nell’esplorazione dello spazio, che come già detto, possa permettere all’uomo di affrontare le future lunghe missioni verso Marte e la Luna, riducendo al massimo i rischi, come quelli legati all’esposizione alle radiazioni, ma anche la riduzione della massa muscolare e l’impoverimento del tessuto osseo. Parmitano inoltre comanderà a distanza un rover robotico posizionato sull’isola di Lanzarote, che servirà a sviluppare tecnologie simili per future missioni, in cui gli astronauti comanderanno a distanza rover e robot sulla superficie della Luna o di Marte.

Luca Parmitano all’esterno della ISS, Missione Volare. Credit: esa

C’è anche la possibilità che Luca Parmitano affronti delle passeggiate spaziali, che, come lui stesso le ha definite, potrebbero essere “operazioni ancora più complesse di quelle fatte in passato per riparare il telescopio spaziale Hubble”; in queste sue affermazioni si riferiva all’esperimento internazionale Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), che dal maggio 2011 è installato all’esterno della Stazione Spaziale a caccia di antimateria e di materia oscura nello spazio e al quale l’Italia contribuisce con Asi e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare“Il nostro compito sarà riconfigurare in orbita l’esperimento Ams”, ha spiegato l’astronauta italiano, “Si tratterà di sostituire una pompa di raffreddamento, un’operazione molto delicata che ha richiesto la costruzione di strumenti dedicati, alcuni molto piccoli e difficili da gestire con i guanti. Si è quindi dovuto cercare il modo per manipolarli in modo da evitare di disperdere frammenti creando nuovi detriti spaziali. Sono anche state costruite ‘maniglie’ speciali per lavorare in sicurezza”. Avrà dunque un bel da fare il nostro astronauta, che tra esperimenti e passeggiate spaziali, sicuramente non mancherà di regalarci immagini mozzafiato dallo spazio, come già ha fatto nella sua precedente missione, incantandoci con foto meravigliose della sua amata Sicilia con l’Etna fumante e sgombra da nubi in un giorno d’estate, dell’Italia di notte, dell’Europa e del mondo intero. Egli ha anche scritto un libro il cui titolo è proprio “Volare”, dal nome della missione a cui ha preso parte.

Credit foto: esa

Un libro attraverso cui i lettori  hanno potuto apprendere diversi dettagli tecnici della missione, della Stazione Spaziale stessa, descritti da Parmitano in maniera fluida, senza mai annoiare, ma soprattutto chi ha letto il suo “diario di bordo” è rimasto di certo emozionato ed incantato dalla sua scrittura quasi poetica nel descrivere le sue impressioni nel sorvolare alcuni  luoghi e nel raccontare aneddoti (talvolta anche divertenti) delle sue giornate nello spazio. Il libro è corredato anche di molte sue foto scattate a bordo, tra cui anche i suoi autoscatti all’esterno della ISS. Bellissima poi  la “Lettera di un padre al futuro”, indirizzata alle sue figlie: Il mondo è incredibilmente bello. Forse l’avevo dimenticato, ma l’ho visto da lontano, e adesso ne ho le prove. Ma anche da vicino può essere meraviglioso se guardato con gli occhi giusti: occhi come quelli vostri, che osservano con il dono della curiosità, illuminata dalla luce della meraviglia. Occhi che credono ancora all’incanto e non se ne vergognano- che comprendono senza bisogno di spiegazioni. Che dire, tutti ci siamo appassionati a questo uomo straordinario che ha portato in alto il suo nome e quello dell’Italia, grazie alla sua preparazione e al lavoro che svolge, quindi ora che si trova di nuovo a “vagare tra le stelle”, siamo certi che Luca ci farà emozionare ancora una volta, portandoci oltre

 

Articolo di: Teresa Molinaro
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