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Prosegue l’anomalia barica sull’Europa orientale: un autunno in balia delle correnti orientali nei bassi strati. Quali le ripercussioni sul Mediterraneo?
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Prosegue l’anomalia barica sull’Europa orientale: un autunno in balia delle correnti orientali nei bassi strati. Quali le ripercussioni sul Mediterraneo?

Come vi ho spiegato già la scorsa settimana la persistenza del tipico pattern atmosferico avvezzo allo sviluppo di promontori anticiclonici dinamica che dal vicino Atlantico si distenderanno verso l’Europa centrale e l’Europa orientale, isolando spesso dei massimi pressori fra la Polonia, le Repubbliche Baltiche e la Russia, sta favorendo nuove intense fasi di maltempo che si accaniranno soprattutto sulle nostre Isole Maggiori e sulle regioni meridionali, dove entro novembre si potranno registrare significativi surplus pluviometrici. Del resto in questi ultimi mesi, dalla fine di settembre fino ad oggi, abbiamo osservato il frequente posizionamento di importanti promontori anticiclonici dinamici fra il mar di Norvegia, la penisola Scandinava, parte dell’est Europa e la Russia europea che hanno favorito una predominanza della ventilazione dai quadranti orientali sui mari che circondano l’Italia, con una prevalenza dei venti di grecale, levante e scirocco.

z500_36In modo particolare sui bacini più meridionali, come il Tirreno centro-meridionale e lo Ionio, dove la ventilazione dai quadranti orientali ha anche favorito importanti surplus pluviometrici lungo le coste ioniche della Calabria e della Sicilia, così come eventi precipitativi estremi sulle coste della Sardegna meridionale. Insomma, non possiamo parlare di una vera e propria anomalia della circolazione atmosferica nei bassi strati, ma è interessante come questo andamento si sia protratto fino ad ora. E continuerà anche nell’imminente futuro visto che anche a partire dal weekend, con la ripresa del flusso zonale in uscita dalle coste del Canada orientale per una intensificazione del “gradiente di geopotenziale” fra la Groenlandia e l’East Coast degli USA, si verrà ad instaurare nuovamente un flusso di correnti dai quadranti orientali e nord-orientali, con l’irrompere di una ventilazione prevalentemente orientale. Anche dalla prossima settimana il robusto promontorio anticiclonico, ora posizionato fra le Repubbliche Baltiche e la Russia europea, continuerà a resistere mantenendo un’area con massimi di geopotenziale in quota fra la Russia europea, la Bielorussia e l’Ucraina.

analyzaLa presenza di questo anticiclone di blocco, che manterrà i propri massimi tra la Russia europea, la Bielorussia e l’Ucraina, non farà altro che favorire l’apertura della porta da est, con l’avvento dei più freschi venti orientali sulle nostre regioni. Questa tendenza verrà enfatizzata anche dalla notevole intensificazione della “Madden Julian Oscillation”, i cui effetti, si stanno ripercuotendo fino alle nostre latitudini. Con il termine “Madden Julian Oscillation” si intende rappresentare la progressione verso est di grandi aree di pioggia tropicale, osservata soprattutto fra l’oceano Indiano orientale, l’area indonesiana, i mari attorno Papua Nuova Guinea e il settore centro-occidentale dell’oceano Pacifico. Quando il fenomeno della “Madden–Julian oscillation” si va a localizzare fra il Pacifico orientale e i mari antistanti l‘America centrale, alle medie latitudini dell’Oceano Atlantico viene favorito lo sviluppo di promontori anticicloni troposferici per l’azione di intensi “forcing” tramite vigorose pulsazioni anticicloniche dinamiche ad onda lunga, che dall’America centrale e dall’Atlantico tropicale occidentale si elevano fino all‘Atlantico settentrionale, ergendo quei robusti anticicloni di blocco che arrestano l‘umido flusso perturbato zonale che esce dal nord America, stabilendo un tipo di circolazione più meridiana.

GFSOPEU06_0_1La lenta migrazione verso levante della fase di “MJO” produrrà l’insorgenza di una struttura di alta pressione sub-tropicale fra l’Africa nord-occidentale, il Mediterraneo centro-occidentale e l’Europa occidentale. Tale pattern climatico è all’origine dei campi anticiclonici che durante la stagione invernale invadono il Mediterraneo, mentre le avvezioni fredde di matrice artica si propagano sull’est europeo e la Russia. Nei prossimi giorni l’intensificazione della “MJO” agevolerà la formazione di importanti “forcing” tropicali nell’alta troposfera, i quali oltre a creare anomalie positive di geopotenziale fra il vicino Atlantico orientale e l’Europa centro-settentrionale, contribuiranno a costruire solidi promontori anticiclonici dinamici che si distenderanno fra l’Europa centro-occidentale e la Scandinavia. Con questo tipo di configurazione spesso i fronti o le perturbazioni di origine atlantica e i connessi sistemi frontali, trovandosi la strada sbarrata verso est da queste figure anticiclone, saranno costretti a scendere di latitudine, entrando sul bacino del Mediterraneo, dove vi rimarranno incastrati per giorni prima di colmarsi definitivamente, scaricando piogge particolarmente abbondanti e causando prolungate ondate di maltempo, con fenomeni temporaleschi anche di forte intensità.

GFSOPEU06_108_1In queste circostanze, la presenza di una ventilazione umida orientale nei bassi strati, favorirà l’avvento di precipitazioni particolarmente abbondanti sui settori ionici e sulle coste orientali di Sardegna e Sicilia. Qui l’umidissima ventilazione orientale, dopo essersi caricata di umidità durante il transito sopra le ancora calde acque superficiali dello Ionio impattando sui rilievi di Calabria e Sicilia orientale sarà costretta a salire bruscamente verso l’alto, favorendo una rapida saturazione delle masse d’aria (a quote basse), per l’azione del “forcing” orografico, con il conseguente sviluppo di estesi annuvolamenti (stau), pronti a dare la stura a rovesci e a temporali diffusi.

 

 

Articolo di: Daniele Ingemi

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