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La GRANDINE: che cos'è, come si forma e come è possibile prevederla?
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La GRANDINE: che cos’è, come si forma e come è possibile prevederla?

La grandine è un tipo di precipitazione costituita da particelle di acqua congelate, e può risultare nei casi peggiori anche disastrosa, in quanto è capace di arrecare seri danni a persone o cose.
Nella maggior parte dei casi la grandine viene prodotta dai temporali, e in base all’intensità del temporale questa può assumere diverse dimensioni, a volte eccezionali.
Per la formazione della grandine occorre una forte corrente ascensionale (updraft) che porta con se le goccioline di acqua condensate, fino alle alte quote, dove, a causa della minore temperatura, queste goccioline si ghiacciano (nell’atmosfera l’acqua congela a circa -40°C, a causa della minore pressione).
Più forti sono le correnti ascensionali, maggiore è il tempo in cui la grandine resta sospesa nell’atmosfera, questo causa un aumento delle dimensioni del chicco di grandine.


Nel caso di fenomeni estremi, durante i temporali la cima dei cumulonembi può superare il livello di equilibro (livello di formazione dell’incudine), dando così origine ad un OVERSHOOTING TOP che può elevarsi in alcuni casi anche nella stratosfera di alcune migliaia di metri.
I temporali che sono in grado di sviluppare un overshooting top, hanno anche buone probabilità di dare origine a grandinate di notevoli dimensioni, come ad esempio le SUPERCELLE.
Quindi se l’osservatore nota una cupola sovrastante l’incudine di un temporale (Overshooting Top), può dedurre la presenza di grandine in esso (se l’osservatore è troppo vicino al temporale, non vedrà l’overshooting top a causa di nuvolosità accessoria al temporale).
Inoltre quando i temporali sono in gradi di generare precipitazioni grandinigene, l’osservatore vicino alla base del temporale può notare un colore giallastro o verdastro, avendo quindi anche un idea dell’intensità del fenomeno.

COME I CRISTALLI DI GHIACCIO, LA GRANDINE E IL GRAUPEL HANNO UN RUOLO IMPORTANTE NELL’ELETTRIZZAZIONE DELLE NUBI

Le particelle di ghiaccio presenti nelle nubi temporalesche(cumulonembi) hanno un ruolo importante nell’elettrizzazione e nella separazione delle cariche elettriche, a causa dell’attrito e degli scontri che queste particelle hanno durante i moti ascensionali e discensionali.
Questo processo induce all’interno della nube e tra la nube e il suolo una differenza di potenziale elettrico (campo elettrico), che ad un certo punto diviene insostenibile da parte del materiale isolante(Aria), causandone la rottura dielettrica, dando così origine ad una scarica elettrica (fulmine) di enorme intensità.
Il vento solare e le particelle cariche che arrivano dallo spazio danno un ulteriore incremento alla forza del campo elettrico, aumentando cosi la probabilità che si inneschi la scarica elettrica.
Nei cumulonembi più grandi e imponenti, l’enorme quantità di cariche elettriche a disposizione può dare luogo a fulminazioni eccezionali e di grande potenza, costituendo anche un pericolo a causa della forte onda d’urto da essi rilasciata(tuono), dovuta all’immane riscaldamento dell’atmosfera causato dal massiccio fluire delle particelle (elettroni-corrente elettrica) nel canale ionizzato (percorso del fulmine).

 

Articolo di: Alberto Lanto

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