Osservando il cielo notturno nelle limpide e serene notti terrestri, ci si accorge della presenza di una striscia ben distinta e “biancheggiante” che attraversa un enorme fetta di cielo. Il primo a notare questo spettacolo celeste fu Galileo Galilei nel 1610: con il cannocchiale da lui stesso costruito riuscì ad ammirare per la prima volta questo “disco bianco” nel cielo che non era altro che la visione prospettica (appiattita) della nostra galassia. A confermare più avanti questa teoria, fu l’inglese William Herschel nel 1780, che nonostante non tenne subito conto del fenomeno dell’assorbimento stellare, riuscì a ricostruire la struttura tridimensionale della Via Lattea e della sua mappatura stellare formata da 300 miliardi di stelle. Ci sarebbero tantissime cose da dire sulla Via Lattea ma cercheremo di riassumere il tutto in questo articolo: è formata da una moltitudine di deboli stelle che l’occhio umano non riesce a distinguere singolarmente. Inoltre alla nostra vista appare come un enorme striscia bianca appiattita, poiché la vista umana ad una certa distanza percepisce le figure a livello bidimensionale.
In realtà la struttura della Via Lattea, quindi della nostra Galassia, è ben diversa da come ci appare osservandola dalla Terra; non ha nulla a che vedere con una ”Via”, bensì è una maestosa “girandola” (a spirale barrata) dal diametro di 100.000 anni luce e dallo spessore di 10.000. Un denso ammasso di stelle vecchie costituisce il nucleo della galassia ( chiamata bulge), ai lati si ramificano due bracci principali (di Perseo e Scudo Croce) costituiti da nebulose chiare e oscure dalle quali nascono continuamente nuove stelle. Attorno al nucleo, si trova l’alone, ovvero una struttura discoidale che ospita una densità estremamente elevata di vecchissime stelle mescolate ad ammassi globulari, costituendo i sistemi stellari più antichi in assoluto della nostra galassia. Anche il nostro Sole si trova immerso in una “folla di stelle” abbracciando i pianeti del suo sistema a 28.000 anni luce di distanza dal centro galattico. A partire dal XIX secolo si è cominciato ad avere un’idea sulle dimensioni della galassia strettamente correlata al dibattito dell’Universo; ci si chiedeva: ”la nostra galassia contiene tutto l’Universo o ne occupa solo una parte?”. Poco meno di 100 anni fa, gli astronomi Edwin Hubble ed Henrietta Leavitt si impegnarono a delineare la vera natura della nebulosa di Andromeda, ossia un corpo celeste esterno alla Via Lattea, che da tempo divideva le idee degli astronomi (galassia o non galassia?) riuscendo infine a stimare la distanza e la vera natura di questo ammasso: il 30 dicembre 1924 venne annunciato al mondo che Andromeda non era una nebulosa, ma una vera e propria mastodontica galassia! Da quel giorno la via Lattea non è stata più la sola e con le strumentazioni odierne le galassie registrate sono miliardi!
Articolo di: Alessia Tumminello
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