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Recente sciame sismico ai CAMPI FLEGREI: c'è da preoccuparsi? La nostra analisi
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Recente sciame sismico ai CAMPI FLEGREI: c’è da preoccuparsi? La nostra analisi

I campi Flegrei sono costituiti da una struttura vulcanica situata ad ovest di Napoli

L’area, piuttosto attiva è caratterizzata dalla presenza di numerose fumarle, acque termali, attività sismica di bassa entità e rigonfiamenti della superficie chiamata bradisismo.
A differenza del Vesuvio costituito da un unico edificio vulcanico, i Campi Flegrei sono caratterizzati da diversi centri vulcanici situati all’interno ed in prossimità à di un’area depressa chiamata Caldera.
Questa è il risultato di un ripetuto collasso del testo del serbatoio magmatico superficiale legato alla “svuotamento” del magma dovuto a due grandi eruzioni avvenute 40.000 e 15.000 anni fa.
La Caldera dei Campi Flegrei è soggetta a lenta deformazione del suolo nota come bradisismo legata alla falda acquifera sottostante e alla particolare geologia dei terreni che rendono duttile l’area deformandola (anche con variazioni di 3,5 mi tra il 1982-1984) senza causare la rottura degli strati causando sismi di rilevante entità. Tipica dell’area è infatti lo sciame sismico ed il tremore vulcanico che possono perdurare per diverso tempo.


Cosa sappiamo oggi?

Durante il mese di luglio 2023 nell’area dei Campi Flegrei sono stati registrati 206 terremoti con magnitudo comprese tra 0.3 e 1.9 Richter con profondità comprese tra 2 e 4 km.
I dati di cui oggi disponiamo, messi a disposizione dall’osservatorio Vesuviano dell’INGV e da noi elaborati, confermano che il sollevamento avviene più o meno in modo costante e regolare con una velocità di 15 mm/mese.
I parametri geochimica evidenziano un riscaldamento ed una pressurizzazione del sistema idrotermale.
Dall’1;57 del 18 agosto 2023 uno sciame sismico di oltre 100 scosse rilevate dalla rete sismica nazionale dell’osservatorio vesuviano dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha nuovamente interessato l’area.
Gli epicentri sono stati localizzati nell’area compresa tra Accademia-Solfatara (Pozzuoli). Lo sciame ha prodotto 4 sismi di entità più rilevante di magnitudo superiore a 3 gradi della scala Richter.

I parametri geofisici analizzati che ci sono stati forniti dall’INGV, i dati di pozzo e i rilevamenti di emissioni idrotermali, indicano il perdurare dei fenomeni già in corso con una deformazione costante di 15 mm/mese con assenza di variazione dei parametri già registrati.
Nessun nuovo fenomeno dunque, ma la prosecuzione di quello già in atto.
È chiaro che gli strati di roccia rigidi giacenti su quelli più duttili e con resistenze meccaniche diverse possono via via subire rotture parzializzate.
Allo stato attuale quindi non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine.
Il livello di allerta del sistema di Protezione Civile rimane in codice GIALLO e dunque invariato dal mese di luglio, mese in cui si è riscontrato una leggera accelerazione dei fenomeni in atto.
I parametri sismici al momento risultano rientrati nella norma con valori prossimi allo zero.

 

Articolo di: Alfredo Geraci

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