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Si raffreddano l'Europa e l'Italia: inizio ottobre con temperature sotto le medie stagionali quasi ovunque
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Si raffreddano l’Europa e l’Italia: inizio ottobre con temperature sotto le medie stagionali quasi ovunque

Dopo un’estate con caldo record e caratterizzata da continue ed estese anomalie termiche su tutta l’Europa, con i primi giorni del mese di ottobre giunge un netto cambio di tendenza.
Come si evince dalla carta relativa alle anomalie termiche registrate al suolo nei primi 5 giorni di ottobre, tutta l’Europa ad eccezione del Portogallo, Spagna centro-occidentale, Irlanda e settore meridionale del Regno Unito, sta registrando temperature inferiore alle medie stagionali.

Spiccano i valori registrati sulla penisola scandinava e fra Croazia, Serbia, Ungheria e Romania dove le temperature si sono portate fino a 4/5°C in meno rispetto alle medie di riferimento.
Le cause principali di tale abbassamento delle temperature sono da attribuire ad un vortice polare ancora acerbo e piuttosto irrequieto e ad un anticiclone delle Azzorre troppo sbilanciato ad ovest, posizionatosi di fatto in pieno Atlantico.
Le continue elevazioni dell’alta pressione verso nord hanno favorito l’incursione di masse d’aria fredda su gran parte del vecchio continente ad opera di un Vortice Polare destabilizzato dalle frequenti “iniezioni” di calore nelle alte quote stratosferiche.

L’approssimarsi di tali masse d’aria fredda sul Mediterraneo già dalla fine di settembre, scontrandosi con l’aria calda preesistente insieme ad un mare ancora relativamente caldo, ha creato di fatto l’innesco per ciclogenesi particolarmente insidiose, una fra tutte il TLC Zorbas formatosi in pieno Ionio responsabile di violente mareggiate sulla costa ionica della Sicilia e di un’ondata di forte maltempo sulla Grecia.

Termicamente parlando, anche l’Italia ha registrato di fatto temperature inferiori alle medie stagionali in particolare la Sicilia e la pianura padana hanno registrato fino a 3 °C in meno rispetto alle medie di riferimento.
Per quanto riguarda la nostra isola le aree che hanno registrato il maggior scarto termico rispetto alle medie sono state quelle centro-occidentali, ovvero le aree comprese fra agrigentino, palermitano e nisseno.

 

Articolo di: Stefano Albanese

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