Quantcast
CAMPI FLEGREI: aggiornato il piano di evacuazione nazionale della Protezione Civile
Home / Natura e territorio / CAMPI FLEGREI: aggiornato il piano di evacuazione nazionale della Protezione Civile

CAMPI FLEGREI: aggiornato il piano di evacuazione nazionale della Protezione Civile

Dopo il verificarsi dell’ennesimo scossa di terremoto avvenuta il 2 ottobre alle ore 22:08 di magnitudo 4.0 Richter che ha provocato lievi danni e caduta di calcinacci nel Comune di Pozzuoli, la chiusura delle scuole a scopo precauzionale e la verifica di agibilità di alcuni edifici, è tutto pronto per il piano di emergenza nazionale di protezione civile.
Questo piano di evacuazione, unico nella storia ad essere di carattere nazionale nasce dall’esigenza di salvaguardare le vite umane in caso di eruzione o bradisisma dell’area Flegrea e prevede l’istituzione di una zona rossa e di una zona gialla.

La zona ROSSA è l’area per cui l’unica misura di salvaguardia per la popolazione interessata è l’evacuazione. Corrisponde all’area direttamente esposta al pericolo di invasione di flussi piroclastici letali.
Sono compresi i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto e parte del comune di Napoli, Marzano di Napoli e Giuliano dove vivono 500.000 persone in totale.
La zona gialla e l’area esterna a quella rossa, che in caso di eruzione è significativamente esposta a ricaduta di ceneri vulcaniche. Qui sarebbe previsto un allontanamento parziale e temporaneo sulla scorta della traiettoria dei venti, della vulnerabilità degli edifici, dell’accumulo delle ceneri. I comuni interessati sono Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano, Melino, Casavatore e 24 Quartieri di Napoli per un totale di 800.000 abitanti. L’allontanamento dalla zona rossa è prevista con la dichiarazione dello stato di allarme corrispondente al codice colore rosso.
Da uno studio probabilistico effettuato è emerso che in caso di potenziale riattivazione del vulcano si avrebbe il 95% di probabilità che si verifichi un eruzione di media entità.
Pertanto gli scenari previsti aggiornati sono:
⁃ Formazione di colonna eruttiva composta da gas e brandelli incandescenti;
⁃ Caduta di materiale vulcanico di grosse dimensioni in prossimità della bocca eruttiva e di ceneri e lapilli anche a decine di chilometri di distanza
⁃ Scorrimento dei flussi piroclastici formati Dal collasso della colonna di cenere un po’ come avvenne per il Vesuvio.
A complicare il quadro dei Campi Flegrei partecipano la possibilità di verificarsi fenomeni particolarmente esplosivi legati al coinvolgimento di acqua esterna in aree come quella di Solfatara con intensa attività idrotermale o abbondante disponibilità di acqua superficiale come il golfo di Pozzuoli e la zona di Agnano.
Il piano di evacuazione nazionale prevede un gemellaggio tra regioni, in pratica una redistribuzione dei cittadini interessati in tutta Italia. Già in fase di preallarme equivalente al codice arancione le persone possono già allontanarsi in maniera autonoma trovando una sistemazione alternativa.

In fase di allarme invece corrispondente ad una situazione di disequilibrio o una fase eruttiva imminente tutti gli abitanti dovranno abbandonare obbligatoriamente le abitazioni entro 72 ore.
Il piano prevede inoltre lo spostamento assistito della popolazione interessata presso le altre regioni identificando diverse aree di attesa e d’incontro individuate fuori dalla zona rossa. Una particolare attenzione è rivolta agli ospedali e alle strutture sensibili come e le strutture per anziani che andranno evacuate preventivamente.
Il trasferimento avverrà mediante pullman, treni o navi a seconda delle destinazioni per limitare il carico sulle infrastrutture di mobilità. L’istituzione di cancelli di sorveglianza presidiati dalle forze dell’ordine servirà a gestire il flusso di traffico in modo da agevolare l’evacuazione ottimizzando i tempi.


Presto il Comune di Napoli in collaborazione con i comuni limitrofi dell’area interessata, realizzerà una simulazione di evacuazione per testare le procedure di emergenza perché questo non rimanga soltanto teorico.
Infatti le caratteristiche importanti di un piano di emergenza sono la flessibilità, la conoscenza, la partecipazione dei cittadini coinvolti e il test finale perché tutto funzioni. > Alfredo: Le operazioni di allontanamento della popolazione rimangono l’unica soluzione sicuroa perché gli edifici non costituirebbero un riparo sicuro; non è detto che allo scattare dell’allerta rossa si verifichi in effetti un’eruzione ma l’accesso all’area rimarrebbe comunque vietata fino a diversa indicazione dell’autorità competenti. Occorre quindi prepararsi adesso per una crisi che sembra simile a quella degli anni 80 che poi si esaurì ma il sistema di sorveglianza rimane comunque pronto.
Tutte le informazioni utili si possono reperire sul sito www.protezionecivile.it/mappe o sul sito Internet del proprio comune alla voce piani di protezione civile.

 

Articolo di: Alfredo Geraci

©centrometeosicilia.it
Seguiteci su: https://www.facebook.com/centrometeosiciliano/
Canale Telegram: https://t.me/centrometeosicilia