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Il sistema di ALLERTA METEO della PROTEZIONE CIVILE: ecco come funziona
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Il sistema di ALLERTA METEO della PROTEZIONE CIVILE: ecco come funziona

Il recente alluvione accaduto nelle Marche, solo ultimo in ordine temporale, deve far riflettere su quanto sia importante conoscere bene le caratteristiche del proprio territorio, i comportamenti di auto protezione in caso di maltempo, il Piano di Protezione civile del proprio Comune.

L’estremizzazione dei fenomeni meteo legata al cambiamento climatico impone ad ognuno di noi l’innalzamento dei livelli di attenzione per tutelare la propria incolumità.

È fondamentale, dunque, conoscere e saper interpretare bene il bollettino di allerta meteo che viene diramato ogni giorno dalla Protezione Civile.

Spetta ai Centri funzionali decentrati multirischio di ogni Regione valutare le indicazioni meteo, il possibile evolversi della situazione ed il potenziale impatto su territori e popolazione sulla base dei vari indicatori e dati che gli vengono forniti.  Il Bollettino che giornalmente viene prodotto è un documento articolato che segnala le situazioni in cui si prevede che uno o più parametri meteorologici supereranno determinate soglie di attenzione o di allarme.

Generalmente viene emanato intorno alle ore 14;00 con validità di 24 ore ed il contenuto dell’Avviso Idro riguarda:

– il RISCHIO IDROGEOLOGICO, che riguarda i possibili effetti al suolo sia di natura geomorfologica (frane), sia di natura idraulica (esondazioni, allagamenti) nei piccoli bacini e nelle aree urbane;

– il RISCHIO IDRAULICO, ovvero i possibili effetti al suolo di natura idraulica (fenomeni

alluvionali) nei bacini idrografici maggiori ma appare utile notare che la previsione del rischio idraulico non può tenere conto di eventuali condizioni locali (quali, ad esempio, ostruzioni delle luci dei ponti) che possono determinare effetti al suolo più rilevanti rispetto alle elaborazioni teoriche;

– il RISCHIO METEOROLOGICO, ovvero quello legato a fenomeni quali le grandinate, i rovesci o temporali, le mareggiate, le trombe d’aria i quali, avendo generalmente uno sviluppo locale e improvviso, non possono essere previsti con estrema precisione.

Il territorio della Regione Siciliana è suddiviso in 9 zone di allerta dove ci si attende uno sviluppo omogeneo dei fenomeni previsti.

Per ognuna delle zone di allerta l’Avviso Idro definisce un Livello di allerta, codificato con sistema semaforico (Verde, Giallo, Arancione, Rosso), collegato ad un livello di criticità e agli associati scenari di evento e degli effetti e danni attesi.


Ai Livelli di allerta vengono poi fatte corrispondere le Fasi Operative (Generica vigilanza, Attenzione, Preallarme, Allarme) che rappresentano le modalità con le quali il Sistema regionale e comunale della protezione civile attiva le proprie risorse per fronteggiare l’evento (chi deve fare cosa e quando).

Anche se l’Avviso Idro regionale dichiara una determinata fase di allerta, i Comuni, possono dichiarare fasi operative più gravose, in considerazione dello scenario previsto, delle vulnerabilità del proprio territorio, dell’effettivo verificarsi della previsione e delle capacità di risposta complessive della propria struttura di protezione civile.

Appare dunque evidente l’importanza dei Piani comunali di Protezione Civile e le responsabilità  del Sindaco, prima autorità di Protezione Civile a livello comunale e primo a dover intervenire per garantire l’incolumità e la tutela di cittadini e beni.

Il bollettino di allerta meteo viene successivamente notificato a tutti i soggetti interessati come sindaci, i gestori dei servizi a rete, forze dell’ordine, centrali operative del soccorso pubblico, ospedali, autorità di bacino, strutture operative, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Prefettura, organizzazioni di volontariato, ordini professionali, ecc.. che a loro volta attuano i loro piani operativi di risposta relativi all’intensità dell’impatto previsto.

La conoscenza dei bollettini di allerta è molto importante soprattutto per tutti i cittadini per essere preparati su ciò che potrebbe accadere, prestando  maggiore attenzione ai rischi connessi ai fenomeni meteo e perché adottino comportamenti corretti durante gli eventi.

L’autoprotezione è infatti lo strumento più corretto per garantire la propria sicurezza, soprattutto in caso di eventi improvvisi e particolarmente violenti.

 

Articolo di: Alfredo Geraci

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