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Stromboli, l’isola che trema tra fascino ed inquietudine
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Stromboli, l’isola che trema tra fascino ed inquietudine

Sul Mar Tirreno e al largo della Sicilia e della Calabria occidentale, troviamo le cosiddette Isole Eolie, uno degli arcipelaghi che fanno da perimetro alla Trinacria. Tra le sette sue isole spicca, inevitabilmente, Stromboli. A differenza delle altre sei, quest’ultima è la più caratteristica, non solo per la bellezza, ma anche per la presenza di uno dei vulcani più attivi del mondo, facente parte dell’arco Eoliano.
L’isola è la più settentrionale tra quelle presenti nell’arcipelago ed ha una superficie pari a 12,19 km² . La sua storia ha inizio circa 200.000 anni fa, quando il vulcano emerse dalle acque del Tirreno. Sin dalle sue origini, l’isola è stata sempre abitata, con apice di popolazione verso la fine dell’Ottocento, quando, secondo una fonte ISTAT, si arrivavano a contare ben oltre 2.500 abitanti. Le forti eruzioni dello Stromboli, hanno portato all’abbandono di molti strombolani, e quei pochi tutt’oggi rimasti sull’isola, nonostante l’inquietudine che “Iddu”, così come viene chiamato dagli strombolani il vulcano, crea su di loro, vedono lo Stromboli quasi come una divinità vicina ai fenomeni naturali e spesso catastrofici, giustificando ogni sua attività eruttiva con la frase “iddu sta facennu u so misteri”.

Le eruzioni di Stromboli accompagnano la vita degli abitanti dell’isola, ormai abituati al perenne movimento vulcanico. Tuttavia, l’isola ha vissuto anche momenti drammatici, uno tra tutti il maremoto che nel 1930 che, con onde alte più di trenta metri, portò abbandono e distruzione. Nonostante ciò, il fascino dell’isola di Stromboli rimane irresistibile. Essa, infatti, diventa meta turistica durante l’estate ma, con picchi minori, anche durante i mesi più freddi.

Se nelle altre isole delle Eolie si passa la serata tra un aperitivo ed una pizza, peculiarità di Stromboli è il modo alternativo di trascorrere le serate: gruppi di persone, infatti, ogni sera salgono fino alle pendici del vulcano per assistere da vicino all’attività eruttiva. Altra attrazione è la Sciara del Fuoco, ove è possibile vedere i grossi lapilli fuoriuscenti dal cratere vulcanico colare a picco sul mare, formando una vera e propria colata di fuoco. Meno praticata, ma non per nulla non esercitata, è la pesca ai totani, specialità della zona in questione.

Insomma, Stromboli dà la percezione, per chi si appresta a visitarla, di vivere per qualche giorno un mix di sensazioni che vanno dalla bellezza che ammalia, all’aspetto mistico che offre il panorama, ma anche a tanta inquietudine nel poter arrivare dirimpetto a “Iddu”, il vulcano sul mare che offre spettacoli notturni da restare a bocca aperta.

 

Articolo di: Davide Villaggio

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