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LUNGO TERMINE: ad inizio mese avevamo previsto un gennaio freddo e instabile; è andata così?
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LUNGO TERMINE: ad inizio mese avevamo previsto un gennaio freddo e instabile; è andata così?

Il 4 gennaio scorso era stata effettuata una previsione meteorologica valida per gennaio; ora, che siamo giunti alla fine del mese, è possibile verificarne brevemente l’affidabilità a posteriori.
Il lettore è chiamato a fare uno sforzo mentale maggiore, poiché la previsione mensile (substagionale) esce fuori dai ranghi della concezione comune di previsione meteorologica, cioè quella valida per i 3 o 5 giorni successivi. Come ben spiegato nell’articolo del 4 gennaio, non è possibile effettuare una previsione affidabile con le comuni tecniche oltre i 7 giorni, per cui entra in gioco la probabilità e inevitabilmente si perde il “dettaglio”.

Nell’articolo del 4 gennaio la previsione era stata effettuata utilizzando i prodotti settimanali di ECMWF (European Centre of Medium range Weather Forecast), il più prestigioso centro di sviluppo della modellistica numerica applicata al clima e alla meteorologia. In quanto segue è esposta una verifica qualitativa della previsione effettuata.

Settimana dal 16 al 23 gennaio 2023

“Le anomalie di geopotenziale a 500 hPa suggeriscono lo spostamento dei massimi dell’anticiclone in pieno oceano e tra la Russia e la penisola scandinava. Sul Mediterraneo non si osservano particolari anomalie, suggerendo il fatto che probabilmente il Mare Nostrum potrà essere sede dei tipici cicloni extratropicali.”

Prendiamo come riferimento l’elaborazione di ECMWF di giovedì 19 gennaio delle ore 00z. Notiamo lo spostamento dei massimi di pressione sull’Oceano Atlantico e la discesa di una saccatura nel cuore dell’Europa, con lo sviluppo di una bassa pressione sul settore settentrionale della penisola italiana. Questo risulta essere in linea con quanto esposto nella previsione.

 

“Anomalie di temperatura a 2 metri che confermano quanto detto prima; correnti più miti verranno probabilmente avvettate verso il regno Unito dall’anticiclone sull’Oceano, mentre il freddo potrà farsi intenso sulla Russia. In generale il Mediterraneo pagherà lo scotto di un mese di dicembre e un inizio mese molto caldi, con anomalie positive ma non troppo pronunciate. Masse d’aria fredda che potrebbero spingersi verso la Mitteleuropa e il nord Italia.”

 Prendendo come riferimento l’elaborazione di ECMWF delle temperature a 850 hPa per domenica 22 gennaio notiamo la risalita di correnti più miti verso il Regno Unito e il Mare del Nord, mentre aria fredda si tuffa sul settore centro-occidentale del Mediterraneo e soprattutto sull’Europa centrale. Anche qui quanto osservato risulta essere in linea con quanto predetto, eccetto per le temperature sul Mediterraneo, previste di poco sopra le medie climatiche ma poi risultate al di sotto di esse.

“Le anomalie sulle precipitazioni ci dicono che probabilmente sarà attivo un canale perturbato tra il Mare del Nord e il Mediterraneo, dove sono previste anomalie lievemente positive. Anomalie positive, quindi maggiori piogge, anche per i Balcani meridionali, dove probabilmente si fronteggeranno masse d’aria dalle caratteristiche diverse.”

Le previsioni sulle anomalie di precipitazioni è risultata essere ottima, con svariate perturbazioni di origine artico-marittima in scivolamento dal mare del Nord verso il Mediterraneo. Piogge intense che hanno coinvolto il settore occidentale della penisola balcanica.

Settimana dal 23 al 30 gennaio 2023

“Sul finire del mese potrebbe tornare l’anticiclone sull’Europa, come mostrato dalle anomalie di geopotenziale a 500 hPa. Sul Mediterraneo potrebbe però persistere una circolazione orientale essendo sul margine sud-orientale dell’anomalia”
La simulazione ECMWF relativa al 27 gennaio mostra l’elevazione dell’anticiclone verso l’Europa occidentale e centrale, mentre sul Mediterraneo persiste una circolazione depressionaria, con prevalenti correnti nord-orientali.

 

“Tale ipotesi viene confermata dalle anomalie delle temperature a 2 metri: torneranno condizioni miti sull’Europa occidentale, mentre potrebbero verificarsi sortite più fredde tra i Balcani, l’Italia orientale e il mediterraneo occidentale.”

Dal punto di vista termico si è osservato il costante afflusso di correnti fredda dai Balcani, proprio come esposto nella previsione. Più mite ma temperature generalmente minori rispetto alla previsione sull’Europa occidentale.

“Tesi confermata anche dalle anomalie di precipitazione: il regime orientale penalizzerà soprattutto il settore tirrenico e il nord Italia; piogge superiori alla norma sul Mediterraneo occidentale dove potrebbe svilupparsi qualche ciclone.”

Le anomalie di precipitazioni previste hanno trovato un buon riscontro nella realtà, dove si è osservato un graduale spostamento verso sud delle precipitazioni più rilevanti nel periodo esaminato.

Sulla base di quanto esposto si può concludere che a previsione per il mese di gennaio è stata buona, poiché sono state colte le principali caratteristiche relative ad un cambio della dinamica nella terza settimana del mese e una reiterata azione depressionario nella quarta ed ultima settimana.

 

Articolo di: Giuseppe Visalli

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