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Temporali marittimi, segno di un'estate in declino: cosa sono e come si formano
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Temporali marittimi, segno di un’estate in declino: cosa sono e come si formano

Ci avviamo verso la fine dell’estate e pian piano cominciano ad essere più frequenti i temporali marittimi rispetto a quelli terrestri. Scopriamo insieme come si generano.
Far sì che si generino fenomeni temporaleschi in mare non è nè semplice nè scontato. Scaldare una massa d’acqua è un’operazione complessa e lunga. Ciò fornisce in un primo momento meno energia rispetto alla terraferma nei mesi estivi, motivo per cui il mare risulta spesso “tranquillo” dal punto di vista temporalesco in estate.

Ma se sulla superficie marina avvenisse il passaggio di un fronte?

Nonostante l’acqua del mare sia già calda, questo non è sufficiente affichè il mare generi un temporale, anche se su di esso vi transitasse aria più fredda. Per determinare il sollevamento del calore da uno specchio d’acqua, con conseguente innesco di temporali, serve una quantità di freddo maggiore ed un calo dei geopotenziali più forte rispetto alla terraferma. Se entrambi i processi si verificano, si ha un sollevamento graduale dell’aria umida dal mare e la creazione del temporale marittimo. Il tutto però avviene in condizioni di maggiore lentezza. Quindi possiamo dire che il mare stenta a produrre temporali, ma quando li produce saranno forti e di lunga durata, con piogge anche alluvionali.

Altri fattori importanti per l’innesco di questi temporali sono:

  • la salinità dell’acqua, infatti se questa è elevata avremo poca evaporazione superficiale e quindi poche nubi.
  • l’altezza del termoclino (ovvero la zona superficiale dove il mare si scalda con il sole). Tale fattore è molto importante soprattutto per quanto riguarda la violenza dei temporali perché un maggiore spessore dello strato superficiale di acqua riscaldata dal sole implica una maggiore energia dei fenomeni nel caso del transito di un fronte perturbato.

Ci sono anche altre numerose cause che possono far generare temporali marittimi o anche che possono impedire la loro formazione, come la risalita di acqua fredda dai fondali, o addirittura può influire la profondità del fondale.

 

Articolo di: Veronica Adamuccio

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